martedì 24 marzo 2009

Post it... I giovani non sono così scapestrati!!!

Miha colpito questo passaggio: "i giovani non stanno così tanto online perchè sono scapestrati o degenerati ma perchè così fanno i cittadini della società della conoscenza"... fa riflettere. A scuola si parla di internet e di connessioni sempre con una certa prudenza e preoccupazione. Le famiglie sono preoccupate, i docenti pure... allora si scrive nei "patti di corresponsabilità" vietato portare a scuola... Proviamo per iniziare a ragionare in modo non negativo. Partiamo dunque da questi due consapevolezze:
1. ognuno può accedere alla conoscenza e può contribuire alla sua produzione
2. la produzione della conoscenza è necessariamente frutto di una negoziazione, di un confronto, di discussione e di dialogo.
Oibò!! sapere da soli non serve a nulla!!!

2 commenti:

  1. Anch'io sono rimasta molto colpita dalla frase che hai citato. Troppo spesso oggi "colpevolizziamo" i nostri alunni perchè stanno tanto tempo davanti a un PC. Io ritengo che dovremmo invece guidarli, indirizzarli a un uso per loro proficuo. E' inutile, non si torna indietro e io penso che, come docenti ma anche come genitori, dobbiamo dilogare con i nostri alunni/figli anche sulle nuove tecnologie, vederle non in modo negativo ma come un'opportunità di comunicazione e formazione.

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  2. Mi trovate perfettamente d'accordo Enrico, Emanulea con quanto dite: i giovani non sono scapestrati, hanno bisogno di relazioni! E allora Internet, il Web, i social networking tanto amati e ricercati dai giovani sono solamente il mezzo, il motore per esprimere questo profondo bisogno di relazione che deriva da una società dove il lato umano è stato sacrificato a vantaggio del lato economico. Dunque ciò che conta è l'approccio al dialogo, la riappropriazione della relazione; "l'autentica educazione è quella che permette la realizzazione di sè attravero la realizzazione degli altri".

    Danilo

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